martedì 6 dicembre 2016

Il salto del tornello episodio 1: il tornello 'classico'

Dopo aver parlato dei vari stratagemmi per sfuggire alla multa oggi parliamo del salto del tornello vero e proprio.

Esistono svariate tecniche per oltrepassare la barriera che ci separa dai treni, tecniche che variano in base al tipo di tornello.

Quello che bisogna sempre tenere a mente, a prescindere dallo stile adottato è:
  • Essere rapidi
  • Cercare di passare inosservati da chi vigila
  • Cercare non infastidire o essere visti da chi il biglietto lo ha pagato.

Il tornello più facile da oltrepassare e che analizzeremo in questa puntata è quello di uscita 'classico', presente nella maggior parte delle stazioni di roma, il tornello a sbarre.


Questo tornello, apparentemente semplice e privo di elettronica, è caratterizzato dalla barra centrale che ruota solo nel verso di uscita. Tale barra è inizialmente bloccata in entrambe i versi finchè il passeggero non fa scattare un piccolo sensore laterale.

Quello che bisogna fare dunque come prima cosa è mettere la mano davanti al sensore (ci si arriva facilmente piegando la schiena in avanti) in modo da sbloccare la barra del tornello (1).


A questo punto la sbarra sarà libera di ruotare nel verso di uscita (2). Quello che dobbiamo fare è tirarla indietro quanto basta per creare lo spazio (3) per poter inserire le gambe e procedere verso l'interno della stazione.



Questo stratagemma è il migliore tra quelli possibili per superare questo tipo di tornello:
  • non è necessario avere un fisico atletico: saltare la sbarra su oltre che pericolosa è anche una tecnica 'vistosa'
  • si passa inosservati nel 90% dei casi: anche i vigilanti più attenti tendono a non notare il passaggio
  • è consigliato entrare in azione quando non c'è il flusso di passeggeri in uscita
Buon salto, dunque, e alla prossima!

martedì 22 novembre 2016

Il BIT episodio 4: carta penna e...calamita, strategia 2

Riprendiamo il precedente episodio per parlare di una possibile strategia alternativa nei confronti del controllore.


Piuttosto che starsene sulla difensiva e compilare il biglietto appena si vede arrivare la squadra di controllori possiamo giocare di astuzia dirigendoci verso la squadra di controllori forti del fatto che la macchinetta non è in grado di timbrare il biglietto.

Parlando più terra terra il comportamento è questo:
  • Salgono i controllori
  • Ci alziamo e andiamo loro incontro con il biglietto smagnetizzato
  • Chiediamo loro di vidimarlo manualmente, visto che la macchinetta si rifiuta di farlo.

Possiamo renderci più credibili dicendo che siamo saliti alla fermata precedente; la cosa più importante è agire sempre con educazione e calma. Scenate e proteste potrebbero infastidire i controllori che potrebbero reagire male e darci la colpa della smagnetizzazione del biglietto.

E' infatti obbligatorio da regolamento prendersi cura del biglietto dal momento dell'acquisto fino al termine del viaggio, scene di biglietti appallottolati presentati ai controllori è roba da film comici, nella realtà si rischia la multa.

La morale, seria, della favola è identica a quella dei post precedenti: a Roma il sistema di verifica attuale fa acqua da tutte le parti, i controlli sono carenti e inefficaci, il sistema di bigliettazione da rivedere.

Ciao e alla prossima.

P.S. Se decidete di non pagare il biglietto evitate di lamentarvi dello schifo che fa il trasporto pubblico romano, perchè anche voi, non pagando, siete causa di questo sfacelo

martedì 15 novembre 2016

Il BIT episodio 3: carta, penna e...calamita

Proseguiamo nell'affascinante viaggio dell'evasione del biglietto con un trucco un po' più elaborato.

Occorrente:
  • Un BIT nuovo
  • Una calamita
  • Una penna
  • Occhio vigile

Prendiamo la calamita e la passiamo più volte sulla banda magnetica del nostro biglietto, lasciando mezzo centimetro di margine da ogni lato; questa operazione renderà inutilizzabile il biglietto, mentre il mezzo centimetro di margine permetterà alla obliteratrice di riconoscere il biglietto e di tentare l'obliterazione.

Il resto del meccanismo è simile all'episodio precedente.

Appena individuate il controllore prendete la penna e con calma iniziate a obliterarlo a mano, scrivendo data e ora.

Se il controllore vi dirà che dovevate obliterare il biglietto appena saliti, voi vi giustificherete dicendo
  1. che eravate saliti alla fermata prima
  2. che avete tentato inutilmente di obliterare il biglietto (porgete con calma il biglietto al controllore e chiedete di metterlo nella macchinetta)
  3. che stavate obliterando il biglietto a penna
A questo punto il controllore proverà ad inserire il biglietto nell'obliteratrice che dopo essersi lamentata per diversi secondi sputerà il biglietto senza averlo obliterato.

Il motivo è presto detto: la macchinetta usa i dati della banda magnetica per capire di che biglietto si tratta e verificare se il biglietto non è obliterato. Se il biglietto è nuovo registra sulla banda magnetica la data di scadenza del biglietto e stampa dall'altro lato data e ora di fine validità.

Le considerazioni che vanno oltre l'ironia sono sempre le medesime: a Roma ci sono scarsi controlli e un meccanismo di vigilanza che fa acqua da tutte le parti. Essere un saltator di tornelli è facile e non ha controindicazioni (almeno per il momento).

Ciao e alla prossima.

P.S. Se decidete di non pagare il biglietto evitate di lamentarvi dello schifo che fa il trasporto pubblico romano, perchè anche voi, non pagando, siete causa di questo sfacelo

martedì 8 novembre 2016

Il BIT episodio 2: carta e penna

Ecco a voi lo stratagemma principe per sfuggire alla multa:
  • Bit non obliterato pronto in tasta
  • Penna a portata di mano
  • Occhio vigile 
Come nell'episodio 1 il meccanismo è molto simile:
  1. si avvista il controllore
  2. si vidima a penna il bit: bastano pochi secondi per mettere data e ora 'attendibili'
  3. ci si giustifica con i controllori con il fatto che la vidimatrice ad inizio viaggio (usate il numero di una linea periferica o il nome di una stazione di periferia) era rotta
Il metodo dà meno nell'occhio e siete giustificati dalla realtà: sulle linee periferiche e nelle stazioni di periferia le vidimatrici sono spesso rotte.

Le considerazioni che vanno oltre l'ironia sono sempre le medesime: a Roma ci sono scarsi controlli e un meccanismo di vigilanza che fa acqua da tutte le parti. Essere un saltator di tornelli è facile e non ha controindicazioni (almeno per il momento).

Ciao e alla prossima.

P.S. Se decidete di non pagare il biglietto evitate di lamentarvi dello schifo che fa il trasporto pubblico romano, perchè anche voi, non pagando, siete causa di questo sfacelo

martedì 1 novembre 2016

Il BIT episodio 1: l'obliterazione volante.

Oggi iniziamo l'affascinante viaggio nelle tecniche salvamulta con BIT (Biglietto urbano integrato a tempo) al seguito.


Si tratta di vari stratagemmi per ingannare/aggirare nella stragrande maggioranza dei casi il controllore.

Lo stratagemma di oggi è applicabile su bus, tram e mezzi dotati di obliteratrice a bordo. Fanno parte del kit:
  • Un BIT da 1,50 eu non obliterato
  • Il vostro occhio vigile
  • La vostra posizione strategica
La posizione strategica da adottare è quella vicino l'obliteratrice, l'occhio vigile serve a scorgere l'eventuale (e poco probabile) salita di controllori a bordo. Infine il bit (non obliterato) pronto in tasca serve va usato, senza dare troppo nell'occhio, prima dell'arrivo del controllore: 1,50 eu son sempre meglio di 50 euro di multa, no?

Ovviamente in questa tecnica giocano molto prontezza di riflessi e vista acuta.

Più in generale, potete viaggiare tranquilli e beati sulle linee periferiche, su cui non abbiamo notizia di controlli; maggiore attenzione invece va posta alle linee centrali e tramviarie, attenzione che può essere abbassata nel caso in cui il mezzo è affollato.



E adesso, la solita morale della favola per coloro che non arrivano al vero succo del discorso:
  • A differenza di città come Rimini, dove appena il conducente vede i controllori alla fermata le macchinette obliteratrici vengono spente, l'autista ATAC non ha a disposizione un pulsante per disattivare le macchinette obliteratrici, questo permette a chi è a bordo e non ha obliterato il biglietto di farlo.
  • Il biglietto obliterato, volendo far causa ad ATAC, è la prova inconfutabile che il viaggiatore è in regola al momento del controllo (basta confrontare data e ora del biglietto con quella del verbale). La 'parola del controllore' che può dire di non aver notato il passeggero salire sul mezzo alla fermata ove lui stesso è salito è invece contestabile.
  • Sebbene alcune corse siano iperaffollate, il meccanismo del controllo/pagamento del biglietto salendo a bordo e utilizzando obbligatoriamente la porta anteriore sui mezzi londinesi ha la sua eccellenza. L'autista deve solo verificare la validità del biglietto ed eventualmente dare il resto a chi l'acquista a bordo. Se qualcuno vuole fare il furbo salendo dalla porta posteriore, o ancora meglio, lo splendido salendo senza pagare, l'autista prosegue la sua corsa per la fermata successiva dove lo aspetta la polizia (da lui allertata nel frattempo) che nel giro di pochi secondi sale sul mezzo e si porta via l'evasore.
  • A Roma, grazie a sindacati compiacenti (il controllo del biglietto non rientra nel mansionario del conducente, se solo ce provate a cambià le cose famo sciopero), procedure di controllo farraginose (controlli fatti a campione e non in maniera sistematica), dirigenti incapaci (ma che cazz me ne frega a me se nun pagano er bijetto tanto lo stipendio a fine mese m'arriva uguale) e dipendenti scansafatiche (ma chi cazz me ce porta ad appiccicamme co chi non paga er bijetto, tanto a fine mese lo stipendio m'o becco uguale), regna il caos e l'evasore ha lunga vita.
Ciao, alla prossima.

P.S. Non mi stancherò mai di ripeterlo: se non pagate il biglietto non lamentatevi dei mezzi che non passano, la causa di questo siete anche voi.

giovedì 27 ottobre 2016

Metrebus scarica: attenzione ai controlli trenitalia

A seguito di ripetute segnalazioni ci siamo mossi per verificare se la situazione sui treni delle ferrovie regionali operate da trenitalia fossero cambiate.

La risposta è: SI

I controllori sono adesso dotati dei mezzi per poter controllare lo stato della tessera passandola sopra la macchinetta che normalmente utilizzano per stampare i biglietti temporanei e le multe.

La tecnica della metrebus card scarica descritta qui e qui resta solo applicabile (fino a segnalazione contraria) al caso di controlli improvvisi nelle stazioni di scambio come piramide, basilica di san paolo, eur magliana etc.

Prossimamente altre tecniche di evasione con l'utilizzo del biglietto normale, il BIT.

martedì 25 ottobre 2016

Scontrino della Metrebus Card: la chiave per muoversi a Roma

Abbiamo parlato già di come sia facile viaggiare a scrocco sulle linee regionali Trenitalia e Atac e sulle metro di Roma e superare indenni i controlli e la multa con una metrebus card scarica.

Oggi "completiamo l'opera" parlando dello scontrino che ci viene dato quando facciamo l'abbonamento.
Lo scontrino è fondamentale e, dice il regolamento metrebus, obbligatorio averlo dietro durante i controlli.
Il perchè, come già sappiamo, è legato al fatto che i controllori non hanno alcun mezzo per verificare se la tessera elettronica è carica o meno.

Ed ecco allora la Mandrakata, il pezzo di carta che il saltatore di tornelli professionista deve avere con se:

LO SCONTRINO FASULLO
Per fabbricarsene uno in casa basta un programma di fotoritocco (anche il paint di windows), una stampante in bianco e nero e la foto che segue.
  I dati che dobbiamo inserire sono i seguenti:
  • numero della tessera metrebus
  • cognome e nome del titolare della metrebus: tutto maiuscolo, centrato, il cognome sulla riga superiore, il nome sulla riga inferiore
  • data inizio di validità e data emissione: deve essere il primo di un mese a vostra scelta
  • data fine validità: deve essere l'ultimo giorno del mese precedente a quello scelto nell'anno successivo (se ad esempio abbiamo data inizio 01/07/2016 la data fine sarà 30/06/2017)
  • numeri seriali dell'abbonamento: 11 numeri a piacere che in teoria dovrebbero identificare il numero dell'operazione di ricarica
Stampate tutto in bianco e nero con le dimensioni di una metrebus card, stropicciate (ma non troppo) e, se volete, ritagliatelo. Quando vi chiederanno come mai non avete lo scontrino originale basta rispondere che avete fatto la fotocopia perchè le scritte si stavano cancellando.

Morale della favola (per chi non ci arriva) in aggiunta a quella del post di martedì scorso:
  • quando facciamo l'abbonamento annuale sborsiamo la bellezza di 250 euro, è assurdo che la ricevuta che ci viene data indietro da Atac sia fatta con mezzi così economici e sia falsificabile in maniera così semplice
Giusto per non guastare il brodino aggiungo dei dati di fatto incontestabili:
  • Linea Roma-Cesano-Viterbo, tratta Ostiense-S.Pietro, nell'ultimo anno circa 150 viaggi nella fascia 8.45-10.30 in direzione S.Pietro e altrettanti nella fascia 17.00-19.00 in direzione ostiense; totale controlli subiti 10, di cui in 2 sole occasioni il controllore ha chiesto anche lo scontrino
  • Linea Roma-Civitavecchia, tratta Ostiense-S.Pietro, nell'ultimo anno circa 50 viaggi nella fascia 8.45-10.30 in direzione S.Pietro e altrettanti nella fascia 17.00-19.00 in direzione ostiense; totale controlli subiti 4, di cui in 1 sola occasione il controllore ha chiesto anche lo scontrino
  • Linea Roma-Lido, nell'ultimo anno circa 200 viaggi sulla tratta Ostia Antica-Porta San Paolo; totale controlli subiti 2, presso le stazioni Magliana e Porta San Paolo, mai chiesto scontrino, mai verificato che la tessera era carica
Tengo a precisare che i numeri riguardano l'ultimo anno (Ottobre 2015-Ottobre 2016), se dovessi allargare il campione agli anni precedenti la precentuale di controlli sarebbe addirittura inferiore.
Ciao, e alla prossima!

P.S. Siete liberi di non pagare il biglietto, ma poi non lamentatevi che i mezzi non funzionano!